Sono sempre di più le aziende che si dotano del modello di organizzazione e gestione, meglio conosciuto come modello 231.

Da quando è stato previsto dalla normativa (d.lgs. n. 231/2001), il modello di organizzazione e gestione è sempre più diffuso nelle aziende organizzate. Il vantaggio più rilevante sta nella possibilità di evitare pesanti sanzioni derivanti dal comportamento illegale dei responsabili nell’esercizio della propria funzione. Dotarsi di un modello di organizzazione e gestione e farne oggetto di un’adeguata pubblicizzazione esime la società dalla responsabilità d’impresa. Ma è tutto qui?

Sappiamo bene che il modello 231 spesso si trasforma in un bel documento da sfoggiare all’interno del sito web dell’azienda, con l’indicazione di un organismo di vigilanza e l’attribuzione delle aree di competenza delle varie funzioni aziendali. Noi In Cast Edutainment ci siamo immersi nella tematica, e ne abbiamo trovato aspetti interessanti che svelano il modello di organizzazione e gestione come una straordinaria opportunità per velocizzare gli obiettivi aziendali attraverso la consapevolezza.

Ancora una volta il tema principale è la corretta ed efficace comunicazione di questo valido presidio all’interno e all’esterno dell’azienda.

Da esperti di divulgazione siamo da sempre convinti che una corretta comunicazione dell’identità di impresa sia fondamentale per rendere più efficienti i meccanismi che ne regolano il funzionamento. Quindi anche questo presidio che, diciamolo, viene spesso considerato come l’ennesimo passaggio burocratico di cui l’impresa si deve dotare senza comprenderne il senso, può essere trasformato in uno strumento per fare la differenza ne mercato, velocizzando i meccanismi interni, facendo crescere le risorse umane in consapevolezza ed efficienza.

Vediamo allora cos’è il modello di organizzazione e gestione previsto dal D.Lgs n.231/2001

Lo abbiamo chiesto all’avvocato Jean Paule Castagno dello studio Orrick:

“Il modello 231 è un sistema di controlli interni adeguato a prevenire rischio reato, è l’espressione dei valori che un’azienda si dà per condurre il proprio business i maniera etica, l’insieme delle disposizioni organizzative utili a coordinare il lavoro delle singole funzioni aziendali, sono le regole di comportamento e le procedure che assistono la conduzione del business day by day, con l’obiettivo di prevenire il rischio derivante dalla commissione di un reato e dalle sue conseguenze.”

Sappiamo che il modello non è ancora obbligatorio. Molte aziende si chiederanno allora: “perché dotarsene”?

Domanda legittima che ci permette di rivelare come il modello di organizzazione e gestione sia molto di più di un’adempimento burocratico.

Sempre l’avvocato Jean Paule Castagno:

“In primo luogo il modello 231, laddove è impostato bene, consente di attribuire a ciascuna funzione aziendale la sua responsabilità. L’azienda sa, in ogni preciso momento, chi fa che cosa e come. Inoltre è diventato ormai uno standard di mercato: competitor, fornitori, controparti  tutti chiedono l’adozione del modello 231 e la sottoscrizione delle clausole contrattuali che vedono l’adozione del modello 231 da parte della società. In terzo luogo l’adozione del modello tutela gli amministratori da eventuali azioni di responsabilità e tutela la società dalla contestazione del rischio dall’illecito amministrativo dipendente da reato.”

C’è un valore in più che noi di Cast Edutainment abbiamo colto nell’adozione del modello 231. Esso è infatti un’opportunità unica per dotare l’azienda di uno traordinario strumento di miglioramento e di ottimizzazione dei processi interni della società. La struttura del modello 231 ne suggerisce la sua ottimizzazione.

(qui aggiungere la foto di JPCastagno, da prendere da uno screenshot fornito da Olivia)

Creare un modello e lasciarlo sulla carta è un’opportunità persa

Purtroppo molte aziende, magari spinte dall’organizzazione internazionale cui appartengono, si dotano del modello cosiddetto “231”, assegnando a un consulente il compito di redigerne i contenuti, e poi lo lasciano nel cassetto, considerandolo poco più di un orpello formale di compliance. Consapevoli di quanto costa un modello 231, riteniamo che abbandonarlo sia un vero peccato, perché il progetto di costruzione del modello di gestione entra profondamente nello schema organizzativo e permette di evidenziare diversi indicatori di performance. Immaginate di avere l’opportunità di fotografare ogni singolo aspetto della vostra organizzazione, di evidenziarne i colli di bottiglia, le possibili sovrapposizioni di competenze o, peggio, la mancanza di un centro di responsabilità.

Pensate ai collaboratori, a come sopperiscono nella prassi a tali imprecisioni organizzative, cercando di risolvere le carenze in modalità produttiva ma scontando vuoti di performance e rallentamenti nel loro specifico presidio.

Come potrebbe funzionare l’azienda se questi nodi venissero sciolti, partendo dalla divulgazione puntuale dei contenuti del modello di organizzazione e gestione d.lgs. 231?

Velocizzare gli obiettivi d’impresa con il modello di gestione e controllo.

Abbiamo compreso come il modello di organizzazione e gestione richieda un lavoro profondo di analisi dei processi interni e delle attribuzioni di responsabilità assegnate a ciascun ruolo aziendale. 

In questo modo è possibile assegnare una precisa responsabilità a ogni azione della società, sgravando la stessa di ogni tipo di pretesa risarcitoria da parte della pubblica amministrazione o di terzi. 

Questa stessa analisi dei processi è un’occasione che può aiutare l’impresa a viaggiare con maggiore velocità verso i propri obiettivi: individuare le precise competenze e delimitare gli ambiti di autonomia delle varie aree aziendali, fa meglio comprendere come ottimizzare l’interazione tra i reparti, favorisce il lavoro di squadra e rende le organizzazioni alla lunga più agili e capaci di cavalcare il cambiamento. Una volta effettuato lo studio e generato il modello, occorre trasferire e far comprendere la logica dello stesso a tutte le risorse umane, da quelle apicali sino a quelle più subordinate.

Comprendere come funziona il flusso delle azioni e dove si trovano i centri di responsabilità orienta meglio il lavoro dei singoli, li fa sentire parte di un’organizzazione consapevole, migliora l’autostima dei collaboratori e il senso di squadra. Un risultato che neanche con il programma di team building più elaborato è possibile ottenere.

Un piano di formazione efficace per rendere il modello di organizzazione condiviso e generatore di consapevolezza.

Il modello di gestione e controllo 231 è quindi un campo di indagine che noi di Cast Edutainment abbiamo preso seriamente in considerazione nell’ottica di permetterne la facile assimilazione da parte delle risorse umane.

Applicando metodi di formazione basati sull’edutainment, è infatti possibile generare consapevolezza in azienda e senso di appartenenza, oltre che condividere i principi etici che governano un’impresa.

Più volte abbiamo sostenuto l’importanza per ogni impresa di esprimere un “purpose” oltre il proprio oggetto sociale, oltre la propria missione. E il modello di organizzazione e gestione 231 permette di misurare come l’impresa si rapporta davanti a principi di etica del business e di gestione del rischio-reato. Sapere di lavorare in un’impresa che con trasparenza e rigore prende in considerazione i parametri del proprio modello organizzativo, rende tutti più consapevoli e – diciamolo pure – orgogliosi di lavorare all’interno di essa.

Come comunicare efficacemente il modello 231?

I programmi di formazione sul modello organizzativo e di gestione che abbiamo sviluppato ci portano a considerare il modello 231 alla stregua di tutti i contenuti di formazione sviluppati sino ad ora.

Semplificare in modalità ingaggiante l’apprendimento è oggetto di un’analisi ponderata, utilizzando tutti i linguaggi che abbiamo a disposizione:

Schemi infografici, esemplificazioni tratte dalla vita aziendale, video interattivi.

Oggi è possibile tracciare il proprio “punto nave” all’interno dell’organizzazione divertendosi e senza sentire il peso dell’apprendimento classico. 

Insieme all’avvocato Jean Paule Castagno dello studio Orrick abbiamo sviluppato un programma di formazione capace di ottimizzare l’impegno per dotarsi di un modello 231 efficiente, attraverso la sua comunicazione e la formazione continua in azienda. Una formazione a distanza per chi è già parte dell’organizzazione e per chi deve entrarvi, velocizzando la sua piena efficienza grazie a un esclusivo punto di vista offerto dalla conoscenza del modello.

Per maggiori informazioni sul piano di formazione sul modello 231 che Cast Edutainment mette a servizio delle imprese: giacomo.zito@castedutainment.com